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Creation: dietrofront sulla solidarietà

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Vuole il caso che dopo le denunce effettuate da snater in tutta italia agli ispettorati del lavoro Per l’abuso di tim relativo a tale istituto, adesso l’azienda sospende la solidarietà ai progettisti creation di roma e sta valutando di sospenderla su tutto il territorio nazionale. Che tempismo ! . . . Ma snater lo aveva detto.

Ad inizio febbraio si è svolto a Roma un incontro azienda-sindacato il cui esito è stato quello di sospendere per 5 mesi la Solidarietà (che a tutti gli effetti è una cassa integrazione) ai colleghi di Open Access del reparto Creation del Lazio.

Le motivazioni sono condivisibili e sono dovute semplicemente alla presa d’atto della realtà, una volta tanto positiva, ovvero la necessità di avere tutta la forza lavoro in servizio per far fronte al carico di attività da svolgere.

Tuttavia questa necessità è la medesima su quasi tutto il territorio nazionale, pertanto chiediamo che tale accordo sia replicato anche sul resto del territorio nazionale.

Noi, d’altra parte, abbiamo denunciato in diversi territori l’impiego di personale esterno per tappare il buco della solidarietà nel settore in questione (a maggio in Veneto e nelle Marche, a Giugno in Emilia Romagna, a Novembre in Campania, solo per citarne alcuni).

Ci risulta inoltre che da molti mesi, i responsabili di linea, per far fronte al carico di attività, bypassino l’ostacolo solidarietà facendo uso sul territorio di colleghi Open Access on-field (quindi non in solidarietà) per svolgere attività tipiche del personale Creation. Ad esempio vengono impiegati in attività Creation in alcuni territori colleghi New PF e IS. SNATER ha più volte ravvisato l’uso indiscriminato di consulenti esterni in settori con solidarietà. Questo è uno dei paradossi di questa azienda (e di questo paese).

Ancora una volta quindi, per far raggiungere gli obiettivi (leggi soldi) a qualche responsabile, si usano strattagemmi di bottega che, oltre ad umiliare i lavoratori in solidarietà, sono passibili di ricorso, dato che la solidarietà è una spesa a carico della collettività.

INSOMMA TORNIAMO A DIRE CHE UN’AZIENDA DELLE DIMENSIONI DI TIM DOVREBBE PRIMA RIORGANIZZARE E REDISTRIBUIRE IL LAVORO E SOLO DOPO PARLARE DI ESUBERI. QUI INVECE PRIMA SI VUOLE RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DI OTTENERE FONDI PUBBLICI DICHIARANDO ESUBERI UN PO’ OVUNQUE E POI SI CERCA DI RIORGANIZZARE IL LAVORO. E I NODI VENGONO INEVITABILMENTE AL PETTINE. NON È QUINDI LO SNATER AD AVERE SEMPRE LA PALLA DI VETRO, È L’AZIENDA A NON VOLER VEDERE L’EVIDENZA.

Scarica il comunicato: 2017 02 16 – Dietrofront sulla solidarietà

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