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L’Informatica TIM contro i mulini a vento

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Mentre ancora siamo in piena procedura di rientro dell’informatica nella casa madre, ed ecco le prime genialate del management che sta preparando il futuro dell’informatica tim: stavolta si tratta di utilizzare una serie di macchine presso il cloud microsoft azure. Sì, avete capito bene, sui data center ci affidiamo alla concorrenza che ovviamente farebbe volentieri a meno di noi e del nostro lavoro . . . . . . Il prima possibile.

Apprendiamo che in TIIT, a due mesi dal rientro in TIM, si sta progettando di utilizzare una serie di macchine virtuali (qualche migliaio ?) presso il Cloud Microsoft Azure fisicamente ubicato in Olanda.

Il servizio sottoscritto da TIM verso Microsoft avrebbe un costo di svariati milioni e prevede, in completa
trasparenza per TIM, l’utilizzo di host, la cui gestione è ovviamente Microsoft, ed un servizio di backup dei dati.

Per TIIT il risparmio sui costi è rappresentato da tutte le voci lato Data Center (alimentazione, manutenzione, installazione e configurazione macchine fisiche, creazione macchine virtuali, backup, ecc.), da quelli lato Control Room – Competence Center (gestione sistemistica e gestione monitoraggio delle macchine fisiche) e quelli di Delivery (delivery macchine fisiche): detta in altri termini, volgarmente, affittiamo macchine altrui.

Rimangono, Rimangono a nostro carico, per ora, tutte le attività successive alla creazione delle macchine virtuali: gestione sistemistica e monitoraggio delle macchine (Control Room – Competence Center), gestione applicativa delle macchine virtuali (Gestione Applicativa) e delivery applicativo (installazioni MW, sicurezza, ecc..). Tuttavia voci di corridoio parlano di concordare sottoscrizioni Azure Microsoft anche per questi servizi. Riassumendo, da oggi eliminiamo del tutto le attività del DC e parte di quelle di CR-CC; da domani potranno eliminare le attività CR-CC ed, a questo punto, dopodomani chi li può fermare per dotarsi anche dei servizi di GA ?

E, come se non bastasse, l’azienda sta in questi giorni migrando la piattaforma Microsoft dei client aziendali su modello cloud peraltro peggiorando improvvisamente le performance DI TUTTI GLI UTENTI AZIENDALI. Insomma risparmiamo sulle licenze dei client aziendali Microsoft a scapito dei dipendenti TIM per spendere con Microsoft sempre a scapito dei colleghi TIM. Un capolavoro !

Per concludere sembra che la macchina degli esuberi in TIM si sia già rimessa in moto anche nell’informatica. Noi, pur essendo stati sempre in prima linea con le vertenze legali per ottenere il reintegro di IT nella casa madre, abbiamo sempre saputo che con questo management non finiva lì perché avrebbe sicuramente intrapreso altre azioni per portare il nostro lavoro altrove nonostante le ovvie conseguenze occupazionali.

Forse le motivazioni della mancata firma di SNATER al reintegro in TIM, la scorsa settimana, trovano già oggi il loro primo e prevedibile riscontro. Speriamo di aver torto.

Scarica il Comunicato:
2016-11-03-linformatica-tim-contro-i-mulini-a-vento

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