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La politica sindacale Snater

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Spesso dipinti dai nostri avversari, come oppositori a tutti i costi inconcludenti, o come semplice sindacato di nicchia, al contrario i sindacalisti snater non sono mai stati così, tantomeno oggi che hanno dalla loro il consenso di un quinto dei lavoratori e moltissime sentenze di legge. ecco perchè:

Nello Snater ci ritroviamo spesso appiccicati addosso dei luoghi comuni. In questa sede non vogliamo neanche entrare nella sterile polemica su come nascano (dalla realtà dei fatti? dalla controparte aziendale? dalla concorrenza sindacale?). Ci sembra giusto descrivere lo Snater e la sua politica direttamente lasciando ai lavoratori le valutazioni di merito.

Cominciamo col dire che Snater non è un sindacato giovane perché nasce nel 1957 tra i tecnici RAI in opposizione alle politiche di lottizzazione operate dei partiti. Compie oggi 60 anni di storia.

Sfatiamo pure il secondo luogo comune, ovvero che Snater non firma per partito preso mai nulla, infatti in RAI, dove ha da tempo acquisito ampio consenso, è addirittura stipulante di contratto, cioè non firma e basta il CCNL, ma lo scrive assieme all’azienda.

Vero è che nelle TLC la volontà aziendale e dei sindacati confederali è sempre stata quella di tenere Snater fuori dalla porta delle trattative: per questo nel 1997, con sentenza passata in giudicato, abbiamo costretto Telecom ad instaurare anche con noi un Protocollo di Relazioni Industriali, anche se non firmatari (forse unico caso nazionale). Analoga vertenza stiamo facendo oggi sulla partecipazione alla trattativa di 1° livello del CCNL per la quale Confindustria e sindacati Confederali stanno andando avanti per conto loro, nonostante Snater abbia da tempo sfondato la soglia del 5% necessaria alla rappresentanza e alle trattative. E questo risponde pure al luogo comune che siamo un sindacato piccolo e di nicchia: siamo il 16% della rappresentanza TIM (dati aziendali) in continua crescita al limite dei 3.000 iscritti.

Passiamo agli argomenti di merito: dove l’Azienda ha fatto forzature per erodere diritti e salario ai colleghi (è capitato spesso nella storia Telecom) in mancanza di un confronto sindacale, abbiamo messo in campo una sequenza incalzante di azioni legali vinte al 90% che hanno costretto, e costringeranno, la controparte ad imbarazzanti retromarce. Ad esempio:

L’ultima causa recentemente vinta a Roma è quella sul mancato pagamento della giornata lavorativa ai turnisti in caso di coincidenza del riposo (sostitutivo della domenica) con una festività infrasettimanale.

Ma la politica sindacale dello Snater non si basa solo sulle cause che gli altri non fanno più da tempo, chissà perché… Snater vuole proporre soluzioni concrete e condivise per riscrivere il contratto, la normativa e i rapporti in Azienda: tutti sappiamo che ci sarebbero modi più efficaci ed accettabili per arrivare ai medesimi risultati di riorganizzazione e risparmio perseguiti dalla controparte senza ricorrere a regolamenti imposti unilateralmente in perenne divenire.

È vero, noi riteniamo che il rapporto tra le parti sociali non possa che essere conflittuale; civile, regolamentato, ma conflittuale nel senso alto del termine del riconoscimento dei diversi interessi tra le parti. Pensiamo che la c.d. concertazione non sia null’altro che un modo delle parti sociali per spartirsi il potere nelle stanze dei bottoni con scarsa memoria dei lavoratori. Caso esemplare è il recente accordo sul PDR: nonostante fosse dichiarato dai firmatari quale fosse stata la svista firmata da loro stessi nell’accordo precedente, ovvero l’inclusione degli oneri non ricorrenti nell’EBITDA, l’hanno firmata nuovamente senza colpo ferire. A nulla sono valse le proteste della delegazione Snater nel Coordinamento. Era stata veramente solo una svista ?

Scarica il comunicato: 2017 07 07 – La politica sindacale SNATER

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