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Comunicati Regionali

PNRR e firma elettronica

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Si è tenuto in data odierna un incontro tra  Azienda e le RSU del Veneto. Tra i TEMI in ODG,  la firma elettronica.

Per SNATER, gli incontri a chiarimento andavano fatti subito, anzi prima, dell’invio delle mail; sicuramente non dopo un mese di pressioni e solleciti a lavoratori già alle prese con mille difficoltà nei propri processi lavorativi.

Abbiamo denunciato come l’adesione alla firma elettronica TRUST TECH comporti una liberatoria totale sulla Privacy, non parzializzabile, che consente a TRUST TECH di cedere i nostri dati a terzi, anche a Dealer esteri fuori della U.E.

Abbiamo evidenziato la folle stortura burocratica in cui un “sottoposto” di 4° o 5° livello debba accollarsi la responsabilità di sottoscrivere e certificare le ore lavorate giornalmente sul PNRR.

Per SNATER la responsabilità è in capo al datore di lavoro che la esercita attraverso dirigenti, quadri e responsabili ben pagati. Andava creata una task force dedicata composta da queste figure. Al lavoratore andava lasciata solo la compilazione degli opportuni codici chiusura in WR o in NAISS. Punto.

Molte lavorazioni del PNRR verranno date a imprese esterne che non hanno però gli stessi obblighi dei dipendenti TIM. La MOI viene pagata a pezzi, a consuntivo. E quel costo verrà girato a INFRATEL, senza che nessuno della MOI attivi nessuna firma elettronica. Cioè per la MOI garantisce TIM, per i suoi dipendenti NO. Devono essere i lavoratori a garantire per TIM.

L’Azienda ha dichiarato che la parte sulla Privacy nell’adesione a TRUST TECH non è modificabile, ma ha rassicurato che TIM farà un filtro a valle.

Il lavoratore dovrebbe aderire ad un format che prevede il consenso totale a TRUST TECH e poi fidarsi che i suoi dati non verranno tramessi perché è stato detto verbalmente?

In un’azienda che ormai gode di una credibilità pari a zero tra  lavoratori e  investitori?

Molto vaga poi la risposta a domanda diretta se la firma sia o meno  obbligatoria, con tanto di retromarcia sulla possibilità di contestazioni disciplinari. TIM oggi non ha detto: Si la firma è un obbligo del lavoratore.

Per Snater non esiste nessuna obbligatorietà.  Come abbiamo ribadito al tavolo, siamo pronti a difendere i lavoratori  da eventuali forzature in ogni forma e in ogni  luogo.

Resta l’amaro in bocca per l’evidente stato di sgretolamento e confusione che regna in questa nostra Azienda. E la tendenza è al ribasso. Come il valore del titolo.

Scarica il comunicato: Firma-Elettronica-Veneto.pdf

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