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BUONII PASTO – Così non va

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L’introduzione del Buono Pasto elettronico sta creando ai lavoratori più danni che benefici.
Nel Veneto, la scelta del gestore CIR-BLUTICKET ha aggiunto altre difficoltà:

1) Pochi esercenti convenzionati
2) Molti problemi di connessione al Server spesso in orario pranzo.
3) Commissioni Elevatissime.

I benefici della detassazione sui Buoni Pasto Elettronici sono ampliamente vanificati da commissioni che gravano sugli esercenti, che hanno raggiunto cifre che in ambito creditizio sono considerate usura.
Siamo al 20%.
La tessera dei Buoni Elettronici, è come un BANCOMAT. E’ un BANCOMAT. I gestori sono come delle Banche. Nella nostra tessera vengono caricati da TIM dei soldi, NOSTRI SOLDI, con l’unica differenza che sono spendibili a multipli di 7€.
Se facciamo compere con il Bancomat, all’esercente vengono applicati dei costi per transazione che variano generalmente dai 20 ai 40 centesimi.
Perché sul Bancomat dei Buoni Pasto per un TK da 7€ le commissioni arrivano a 1.40 € ?

Come è possibile che la Banca D’Italia definisca usura per il 1° trimestre, su denaro preso a prestito, un tasso del 6,9% mentre i gestori dei Buoni Pasto Elettronici, che non hanno più nemmeno i costi di stampa, carichino sugli esercenti commissioni che arrivano al 20% ?

Tutto questo si scarica sui lavoratori.


Gli esercenti cominciano ad esporre cartelli che denunciano esattamente questo e informano noi lavoratori che i BUONI potrebbero NON ESSERE PIU’ “BUONI”.
Sono molte ormai le città in Veneto dove spendere i Buoni Pasto CIR-BLUETICKET è veramente difficile (es. Venezia Centro Storico)

Le RSU Snater del Veneto chiedono ancora una volta a TIM di intervenire al più presto anche valutando il cambio gestore dei Buoni Pasto come ad esempio i Ticket Restaurant – Edenred .

Scarica il Comunicato: 2020.03.03 Buoni Pasto Elettornici

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